Mondaino.
Mondaino venne fondata dagli Etruschi ed in Età Romana divenne famosa per la presenza di un tempio dedicato a Diana,
dea della caccia e dei boschi che ricoprivano in abbondanza questo monte. Secondo diversi studiosi della zona risale a tale periodo il primo
ed originarlo nome della terra di Mondaino, "Vicus Dianensis", appellativo che mantenne fino quando, con l'avvento del Cristianesimo,
fu sostituito con "Mons Damarum" e poi con
"Monte Daino" (per via degli animali che in grande
quantità popolavano i boschi della zona).
Alla caduta dell'Impero Romano, in Età Longobarda, venne edificata una delle
più antiche pievi del Riminese, dedicata a S. Apollinare Martire.
Dopo il Mille, si verificò anche in queste zone un
intenso risveglio economico, che ebbe il suo fulcro nell'intensificarsi dei traffici commerciali e nell'apertura di fiere e mercati.
Mondaino fu uno del primi castelli di
Romagna che
istituì un mercato settimanale per il commercio di sale minerale e per i prodotti di artigianato locale.
Mondaino fra la Chiesa e i Malatesta.

Nel 1289
Mondaino, insieme ad altri castelli del Riminese, si ribellò ad
Urbino, passando dalla parte
dei
Malatesta. San Francesco, di passaggio per queste lande, fondò sul Monte Formosino un monastero che resterà
per molti secoli un importante centro spirituale: in questo stesso luogo, nel 1723 vestirà l'abito francescano Lorenzo Ganganelli,
futuro papa con il nome di Clemente XIV.
Durante questo periodo, quella di
Mondaino è
una storia di
battaglie e di assedi ad opera dei
Malatesta di Rimini, dei
Montefeltro di Urbino e degli alleati della
Chiesa che aspramente si contendono i crinali delle colline, strategicamente irrinunciabili.
Nel 1516 venne assassinato, nella "maledettissima Rocca",
Giovanni Muzzarelli, il poeta prediletto della corte
urbinate di Guidobaldo da Montefeltro e protetto del Bembo e dell'Ariosto. Di origini mantovane, aveva chiesto ed ottenuto dal Papa il
governatorato della Rocca di Mondaino.
Nel 1532 Mondaino passò per alcuni mesi sotto i Medici di Firenze. Le terre di Mondaino rimasero di proprietà della Chiesa sino
al 1797, quando divennero parte integrante della
Repubblica Cisalpina, sotto l'occupazione di
Napoleone
Bonaparte.
Con il
Congresso di Vienna del 1815, Mondaino venne restituita alla Chiesa.
Finalmente poi le truppe piemontesi l'11 settembre 1860 passarono il confine dello
Stato della Chiesa, presso Cattolica e
presso Mondaino, ed invasero le Marche per ricongiungersi a
Garibaldi che combatteva al Sud. Da quel momento in avanti la
storia di Mondaino seguì le vicende del Regno d'Italia: a tale proposito è bene ricordare che lo stesso Garibaldi reclutò
personalmente alcuni giovani mondainesi per le sue campagne.
Nella storia mondainese di quel periodo resta famoso il nome del
garibaldino
Cesare Amadei, il quale partecipò a diverse campagne risorgimentali: la sua camicia rossa è tutt'ora
conservata all'interno del Municipio di
Mondaino.
Ogni estate, durante il mese di agosto, nell'antico borgo si tiene
il medievale
"Palio del Daino": tre giorni in costume, tra tabernae e tornei, dedicati a rivivere il fascino della
vita intorno all'Anno Mille.
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